EUROPA / Ex Jugoslavia: comparazioni e ipotesi a partire dal caso bulgaro

di Ilario Salucci

Nelle note che seguono considero i paesi balcanici che si trovano nello spazio che fino al 1990 delimitava la Federazione Jugoslava, facendo riferimento anche alla situazione della Bulgaria. In una successiva nota prenderò in considerazione il caso rumeno. I paesi presi in considerazione sono otto: la Serbia, con una popolazione approssimativamente simile a quella bulgara, un insieme di cinque paesi che hanno una popolazione compresa tra un milione e mezzo e due milioni e mezzo di abitanti (in ordine crescente: Republika Srpska, Kosova, Macedonia, Slovenia e Federazione di Bosnia-Hercegovina), la Croazia, che con più di quattro milioni di abitanti si trova tra i due estremi precedenti, e il Montenegro, il più piccolo paese balcanico, con soli 600mila abitanti.

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EUROPA / La Bulgaria scende in piazza

di Andrea Ferrario

Durante l’anno in corso la Bulgaria è stata travolta da due ondate di proteste di massa, la prima delle quali ha portato alla caduta del governo e la seconda delle quali è ancora in corso. Le mobilitazioni del 2013, così come le loro contraddizioni, trovano le loro radici nel risveglio dell’attivismo politico ed ecologico degli ultimi cinque anni, dopo quasi un decennio di passività popolare, nonché nella difficile situazione economica e sociale del paese. Ma il “risveglio” della Bulgaria va situato anche nel contesto più ampio delle mobilitazioni popolari a livello mondiale, a cominciare dagli altri paesi balcanici, fino alla Primavera araba e Occupy, alla Turchia al Brasile.

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